AREA MAGAZINE: "Il cacciatore di anatre" della Bassa
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In corso le riprese del nuovo film del regista di Massa Finalese Egidio Veronesi. Una fiction di 100 minuti con più di 100 minuti con più di 200 persone tra attori e comparse.
Picchia il sole di a-- G0sto. Picchia sulla campagna nei pressi di Massa Finalese e nell’aia della casa colonica dove si sta girando il secondo film di Egidio Veronesi. La troupe, costituita da professionisti provenienti da tutta Italia, gli attori e le comparse arrancano sotto il solleone. Ci sono decine di persone che si affannano a ricostruire la scena della trebbiatura, con macchinari degli anni ’40 fatti arrivare appositamente per girare proprio quella scena lì. Veronesi usa un megafono per farsi sentire. Chiede se tutto è pronto, fa spostare un paio di comparse e un’auto che verrebbe nelle immagini. Finalmente, soddisfatto, dà il via libera. “Ciak, si gira”. E la Bassa, ancora una volta, diventa la scenografia per la location di un film. Si tratta della seconda pellicola per il regista di Massa. Dopo “1953”, il cortometraggio in cui i massesi volevano liberarsi dal “gio-- G0” dei finalesi e diventare un comune autonomo, pellicola proiettata addirittura a New York, stavolta Veronesi e il Circolo Culturale “9612” hanno fatto le cose in grande stile puntando su una “fiction” di 100 minuti, con un budget di tutto rispetto che si aggira sui 100 mila euro. A essere coinvolti nelle riprese una cinquantina di personaggi con almeno una battuta, e circa 150 comparse, tutti volontari. Numeri importanti che danno un’idea dello sforzo intrapreso per la realizzazione del film.
Il cacciatore di anatre
La pellicola si intitolerà con tutta probabilità “Il cacciatore di anatre”, con chiaro riferimento ad un piatto tipico di Massa Finalese a cui viene persino dedicata una sagra, e narra le vicende di quattro amici (Mario, Loris, Oreste, Gino) attraverso i drammatici anni che vanno dal 1939 al 1945. Il film inizia con un flashback: Mario anziano e in una casa di riposo, ricorda quello che accade a lui e ai suoi amici in quel periodo. “Grandi amici, ma molto diversi i quattro prota-- G0nisti – spiega, tra un ciak e l’altro, l’attore san feliciano Federico Mazzoli che interpreta Mario – il mio personaggio, l’unico dei quattro con famiglia e figli, è un mezzadro perennemente afflitto da problemi economici. Loris è il dongiovanni del gruppo, e proprio questa sua passione per le donne sarà la causa della sua tragica morte. Oreste invece è l’appassionato di moto, mentre Gino è il cacciatore di anatre”. Gli altri tre attori che interpretano i prota-- G0nisti sono Augusto Gatti di Mortizzuolo, Giorgio Paltrinieri di Mirandola, Paolo Lodi massese residente a Mirandola. Per il cast Veronesi ha attinto ancora una volta agli artisti provenienti dalle compagnie teatrali locali: “La Zattera” di Concordia, “La Roncole 2” di San Giacomo, “Fata Morgana” di Mirandola, la “Maschera” di San Felice, “La Filodrammatica” di Finale eccetera. Nel film, che in certe scene ricorda anche “L’Albero degli zoccoli” di Ermanno Olmi, è possibile ritrovare la Bassa dei nostri nonni, con i suoi personaggi “mitici” ma reali, come il cantastorie Tajadela o il pittore Ligabue, le sue leggende e le sue tradizioni. Una fiction, dunque, che parte come una commedia e che ha poi momenti tragici, come del resto tragici sono stati, per la nostra zona, gli anni della guerra.
Le riprese
Finale, San Biagio, Massa Finalese, Quingentole (dove il paese è stato chiuso al traffico per le riprese), Felonica, Bor-- G0franco ancora Finale. La troupe si è spostata continuamente nel mese di a-- G0sto girando tutti gli esterni, con una media di 12 ore al giorno (le riprese realizzate a San Biagio sono terminate alle 5.30 del mattino!), mentre tra settembre ed ottobre, nei fine settimana, saranno realizzati gli interni e concluso il film, che sarà poi inviato ai concorsi e ai festival specializzati in giro per il mondo. “Un’esperienza bellissima anche se impegnativa – afferma Federico Mazzoli – in pratica quest’anno le mie ferie se ne sono andate tutte lavorando sul set, dove tra l’altro tutti si impegnano a fare un po’ di tutto, per dare una mano. E’ stato comunque molto stimolante partecipare alla realizzazione di un film”. Tutto è stato ricostruito con cura maniacale: scenografie, macchine, auto, moto, biciclette, vestiti, ri-- G0rosamente d’epoca.
Il progetto
Il film è patrocinato dalla regione Emilia Romagna e dai Comuni interessati dalle riprese, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola e da numerosi sponsor locali. Un grosso contributo alla sua realizzazione è arrivato anche dal Sindaco di Finale Emilia Raimondo Soragni che ha creduto da subito nel progetto e ha fornito al massima collaborazione.
La Bassa come Hollywood?
Tre film nel giro di pochi anni. Ormai se non siamo diventati come Hollywood poco ci manca. Ha iniziato proprio Egidio Veronesi con il cortometraggio “1953”, poco dopo ci sono state le riprese, a San Biagio e Medolla, del film sulla vita di Don Zeno Saltini “L’uomo di Nomadelfia” , diretto da Gianluigi Calderone con Giulio Scarpati, trasmesso la scorsa primavera su Rai 1 con grande successo. E adesso ecco la nuova pellicola di Veronesi. Pare poi che Gianluigi Calderone sia interessato a realizzare un film sulle vicende di Don Giorgio -- G0voni. Insomma l’America siamo noi…
01-11-2008 Area Magazine